KUNSTBÜCHER

Erté
Dover Publications

The Russian-born, Paris-based artist Erte (Romain de Tirtoff) is best known for his incomparably styled fashion and theater designs of the 1910s and 1920s. From 1915 to 1936 Erte was associated with "Harper's Bazar, "furnishing readers with fashion designs, cover art, and word-pictures of the European fashion scenes. This book is a selection of Erte's remarkable work for "Harper's Bazar, " including 310 of his line drawings and 8 full-color images as well as selections from his letters for the magazine. Of these drawings, 12 have been reproduced directly from the original pen drawings at original size for this edition.
In the illustrations, Erte shows gowns, coats, pajamas, hats, and accessories of all sorts and for each season. Tassels, fur muffs, capes, hair stylings, and other extravagant flourishes are second nature to Erte in these designs. The drawings themselves are striking evocations of the "temptress" type of feminine allure, and are works of art in their own right whose exotic styles are inseparable from the style of the fashions they depict. The original "Harper's" captions have been reprinted with each illustration.
This selection from Erte's work has been made by Stella Blum, Curator of the Metropolitan Museum's Costume Institute, who has chosen the illustrations both for their interest as art and for their importance in the development of fashion. Copies of "Harper's Bazar" from the years of Erte's great work are very hard to find today, and students of fashion, fashion illustration, and others interested in Erte will find this a most welcome collection.
Dover (1976) original publication.

Polifilo
Alfieri & Lacroix

Arnold Hauser
Giulio Einaudi editore

AA.VV.
Edizioni Humor Graphic

Francesco Messina
Priuli & Verlucca editori

Paul Klee
Il Saggiatore

Demetrio Paparoni
Skira Editore

s.a.
Edizioni dell'Esame

Fernando Rea
Istituto Grafico Litostampa

Rufino Tamayo
Fundación Olga y Rufino Tamayo

The impending threats of catastrophic climate change and peak oil are driving our society towards increased use of biomass for energy, chemical compounds and other materials – the beginnings of a biobased economy. As alternative development models for the biobased economy emerge, we need to determine potential applications, their perspectives and possible impacts as well as policies that can steer technological and market development in such a way that our objectives are met. Currently, it is still far from clear what will be the most sustainable routes to follow, which technologies should be included, and how their development will affect, and be affected by, research, public opinion and policy and market forces.

This groundbreaking work, edited by a group of leading researchers originally from Wageningen Agricultural University in the Netherlands, sets out to unpick the complex systems in play. It provides an illuminating framework for how policy and market players could and should drive the development of a biobased economy that is effective, sustainable, fair and cost efficient. Starting with a state-of-the-art overview of major biobased technologies, including biorefinery and technologies for the production of biofuels, biogas, biomass feedstocks for chemistry and bioplastics, it discusses how different actor groups interact through policy and markets. Information from case studies is used to demonstrate how the potential of the biobased economy in different parts of the world, such as North America, Europe, and emerging economies like China and Brazil can be realised using research, debate, policy and commercial development. The result is an essential resource for all those working in or concerned with biobased industries, their policy or research.

Sandro Angelini
Grafica Gutenberg editrice

Francesca Alfano Miglietti
Skira

Questo volume, pur strutturandosi come un manuale, lascia emergere la sua natura di discorso sull'arte, di posizione teorica, di racconto e di sguardo critico. Differisce da altri manuali sull'arte perché esclude le formule compilative e indaga i motivi e le "interferenze". Ciò che si è cercato di riprodurre è un clima, un ambiente, un orizzonte. Si è scelta una temporalità ribaltata, dove gli accadimenti camminano all'indietro: un'irregolarità temporale che introduce ad altri tipi di irregolarità, lo scorrere nell'arte di un tempo alterato e totale. Subito le problematiche più urgenti ed evidenti del contemporaneo, e dopo, con un balzo lungo cent'anni, scopriamo le tensioni di fine Ottocento e la nascita del nuovo secolo. Da qui in avanti il tempo scorre normale. Frammenti di manifesti teorici, parti di testi critici originali, dichiarazioni di poetica, la storia delle grandi mostre sono parte integrante della lettura di situazioni che si sono volute testimoniare con le voci che le hanno determinate. In uno dei "Racconti in sogno" di Yves Bonnefoy si immagina l'artista dell'ultimo giorno: "Il mondo stava per finire, giacché l'insieme delle immagini prodotte dall'umanità avrebbe superato il numero delle creature viventi". Questo libro inizia da qui, dal momento in cui pare che l'equilibrio tra la vita e il sembrare dei segni possa spezzarsi, dal momento in cui le immagini sembrano potersi sostituire alla vita.

Jorrit Tornquist
Ikon editrice

Sandro Angelini
Grafica Gutenberg editrice

Claude Monet
Skira editore

"Trascorsi in Algeria due anni fantastici. Vedevo sempre qualcosa di nuovo e nei momenti di libertà tentavo di rendere con la pittura ciò che mi colpiva. Non ha idea di quanto abbia imparato e quanto si sia affinata la mia capacità di vedere. Non me ne resi subito conto. Le impressioni di luce e di colore ricevute laggiù le avrei analizzate solo più tardi, ma contenevano già il germe delle mie ricerche future." Degli impressionisti sappiamo praticamente tutto: conosciamo le loro opere, la loro vita, siamo perfino in grado di riconoscerli nelle fotografie o nei loro autoritratti. Ma raramente abbiamo sentito la loro voce. Nessuno di loro ha lasciato memorie, carteggi, o appunti di lavoro. Per questo il racconto in prima persona di Monet - una "intervista registrata" da François Thiébault-Sisson e pubblicata nel 1900 su "Le Temps" ci appare straordinariamente fresco e vivace. Completa il volume un breve saggio su Monet, scritto pochi anni più tardi dall'amico e compagno di strada degli impressionisti, Théodore Duret.

Blida Heynold von Graefe
s.e.

Adriana Polveroni
Franco Angeli

Di che cosa parliamo quando parliamo di musei? Megastore o luoghi ormai obsoleti per un'arte che vuole entrare nel vivo della società? Eppure, anche in Italia, di musei d'arte contemporanea si parla sempre più spesso e ne nascono sempre di più. Mobilitando risorse inaspettate, si trasformano in qualcosa di diverso dal luogo di conservazione che eravamo abituati a conoscere, fino a spostare sempre più avanti la propria identità. Schiacciati sul presente, ma capaci di veicolarlo con una forza mediatica che mai nessuna istituzione culturale ha avuto prima. Macchine di consumo e di consenso, in grado di appropriarsi della logica onnivora della città. Luoghi delle meraviglie, ma anche scenari di riti che appartengono alla società delle merci e dello spettacoloe che riescono a scavalcare attraverso pratiche dove il senso fa posto a qualcosa che somiglia a un "reality dell'arte". Sempre più vicini al mercato, ma continuando ad esercitare una seduzione come solo l'arte riesce a fare.

Jean-Loup Rousselot, Veronika Grahammer
Gabriele Capelli Editore